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editoriale

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Una terza edizione è una buona occasione per fare dei bilanci.Una terza edizione è una buona occasione per fare dei bilanci.Partiamo allora da un dato di fatto: il Sicilia Queer filmfestresiste. Il che è già significativo, per un progetto ancora oggirealizzato interamente da una squadra di volontari. Ma il bello staforse nel fatto che il festival si è ingrandito, lavorando alacrementeper tutto il corso dell'anno e moltiplicando i suoi progetti finoa sconfinare dal ristretto ambito cinematografico, sgomitandoper allargare i suoi orizzonti come il concetto stesso di queersembra richiedere: una costante riverifica dei suoi scopi, un’incessantedomanda sul senso e sul percorso, su quello che èstato fatto e su quello che è ancora da fare. Di qui le produzioniteatrali, i seminari, i convegni, le mostre e gli approfondimentisulle trasformazioni del web. Il tutto nell’anno in cui Palermo siappresta a ospitare il Pride nazionale, come ulteriore momentodi rivendicazione di diritti civili, parità di condizioni, richiesta diuguaglianza. Ma se il nostro piccolo contributo all’interno di questopiù ampio percorso riguarda principalmente il cinema, è dicinema che vogliamo parlare.Cinema che abbiamo esplorato nello straordinario esperimentodi co-gestione pubblica nella nuova Sala De Seta deiCantieri Culturali alla Zisa, che ha visto coinvolti otto soggetti(i festival cittadini – Sicilia Queer, Sorsi Corti, SiciliAmbiente,Soleluna – con l’Institut français, il Goethe Institut, la FilmotecaRegionale Siciliana e il Centro Sperimentale di Cinematografia)per affermare con forza che un cinema diverso è possibile, cheuna programmazione alternativa è necessaria. Cinema che proseguiamoin una sala storica come l’ABC di Palermo, provandoa costruire un panorama ampio, di respiro internazionale, conalcuni tra i film più belli degli ultimi mesi e che vogliamo proporreal nostro pubblico per una semplice ragione: perché li abbiamoamati profondamente. Siamo convinti che il cinema sia una dellepoche armi rimaste contro l’appiattimento consensuale contemporaneo,e che esso possa e debba scardinare le nostre certezze,anche quelle che vorrebbero una certa stereotipia dei festivala tematica glbt. Ecco perché pensiamo di aver costruito un festivaldavvero queer, oltre ogni steccato, secondo il principio cheda tre anni a questa parte ispira il nostro lavoro. [...]

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A third edition is a good moment for making an assessment.A third edition is a good moment for making an assessment.Let’s start from facts: the Sicilia Queer filmfest resists. This isalready very important, since it is made entirely by a volunteerstaff. Yet, the neat thing is that it has grown larger, beaveringaway all over the year and multiplying its projects until exceedingcinema per se, jostling to enlarge its horizons as the very ideaof queer seems to demand: a constant verification of its goals,a relentless questioning about the meaning and its route, aboutwhat has been done and what is still to be done. Thence, theatreproductions, seminars, conferences, exhibits, and analysisof the transformations of the Internet. All this in the year whenPalermo is about to host the National Pride, as an additionalmoment for claiming civil rights, parity of treatment, and demandfor equality. However, if our small contribution within this largerpicture mainly concerns cinema, we’ll talk about cinema. [...]

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