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L'artista e cineasta Marie Losier ospite del Sicilia Queer filmfest

La nona edizione del Sicilia Queer filmfest, in programma a Palermo dal 30 maggio al 5 giugno, vedrà protagonista della sezione Presenze la regista francese Marie Losier. L'invito all'artista e cineasta, che ha lavorato a lungo negli USA e a cui sarà dedicata una retrospettiva, sarà anche l'occasione per omaggiare Jonas Mekas, uno dei grandi maestri del cinema sperimentale.

MARIE LOSIER

Artista e cineasta dal taglio profondamente personale, Marie Losier è nata in Francia nel 1972 ma ha passato quasi metà della sua vita negli Stati Uniti, dove ha avuto modo di entrare significativamente in contatto con la scena underground newyorchese. Il suo cinema, originalissimo e inconfondibile, rilegge in chiave intima il ritratto documentario guardando alla dimensione ludica del cinema delle origini, Méliès su tutti, e alle influenze più giocose delle avanguardie storiche. Non c’è nulla di ordinario nei suoi film: la descrizione dei personaggi, la messa in scena, il confine tra sogno e realtà sono modi di innervare di fantasia le figure che decide di raccontare, e con le quali instaura una complicità dettata da lunghe frequentazioni e profonda amicizia. L’universo dadaista di Marie Losier vede dunque come protagonisti alcuni tra gli artisti e i musicisti che maggiormente l’hanno influenzata, da Guy Maddin a Richard Foreman, da George a Mike Kuchar, passando per Peaches, Tony Conrad, Alan Vega e Felix Kubin.
A Genesis Breyer P-Orridge ha dedicato il suo primo lungometraggio, (2011), nel quale racconta la storia d’amore tra il leader degli Psychic TV (amico di William Burroughs e Derek Jarman) e la sua musa Lady Jaye: un amore che sfida ogni convenzione e ogni consuetudine, fino a sfociare nella ricerca della pandroginia, il sogno (impossibile, ma realizzato) di fare del loro amore un solo corpo e una sola anima. Il suo secondo e ultimo lungometraggio è dedicato invece a uno dei più noti e originali lottatori di , l’exotico , visto da molti come l’eccentrico e sgargiante campione gay del wrestling messicano e raccontato da Losier nel momento finale della sua carriera, tra i ricordi e gli archivi di un passato vitalissimo e difficile, e il presente di un corpo non più all’altezza delle performance di un tempo.
Attorno a questi due lungometraggi, Losier è autrice di decine di cortometraggi caratterizzati da un’estrema libertà narrativa e da una grande inventiva cinematografica, un cinema colorato e gioioso che vede la regista intervenire in prima persona facendo del suo corpo, della sua allegria e della pellicola in 16mm una vera e propria firma. I suoi lavori sono stati oggetto di retrospettive nei maggiori festival internazionali (Cannes, Berlino, Rotterdam, Tribeca) e nei più importanti musei d’arte contemporanea, dalla Tate Modern al Centre Pompidou fino al MoMa di New York, che le ha dedicato una retrospettiva integrale nel novembre 2018.
Nel 2016 il FilmMakerFest (Milano) ha proposto una retrospettiva parziale, che si arricchirà quest’anno al Sicilia Queer dell’ultimo lungometraggio, già un cult del cinema contemporaneo, dal titolo (2018), presentato durante l'ultima edizione del Festival di Cannes e del Torino Film Fest.