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Chris Olsen – The Boy Who Cried

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[ita]

Ognuno vive la propria età aurea in una fase differente dell’esistenza, senza che sia possibile averne tempestiva contezza. Chris Olsen è stato un attore fin da quando era in fasce e ha raggiunto la sua età dell’oro tra gli 8 e i 10 anni, collaborando con alcuni tra i più grandi registi attivi a Hollywood negli anni Cinquanta, da Ray e Boetticher, da Cukor a Minnelli, da Hitchcock a Sirk. Guardando retrospettivamente alla sua infanzia, cerca di rintracciare il filo conduttore della sua carriera, il tratto distintivo che gli ha fruttato più apprezzamenti. Chris Olsen, un bambino dall’aspetto comune che sapeva piangere al momento giusto e in maniera convincente, l’incarnazione di un pianto simbolico che preannuncia la morte del patriarcato soffocante e la nascita di un uomo consapevole della propria fragilità che non prova vergogna per le proprie lacrime.


[eng]

Everyone lives his own golden age in a different stage of life, without it being possible to have timely awareness of it. Chris Olsen has been an actor since he was a baby and reached his golden age between 8 and 10 years old, working with some of the greatest directors in Hollywood in the 1950s, from Ray and Boetticher, from Cukor to Minnelli, from Hitchcock to Sirk. Looking back at his childhood, he tries to trace the common thread of his career, the distinctive trait that has earned him the most appreciation. Chris Olsen, a common-looking boy who knew how to cry at the right time and in a convincing way, the embodiment of a symbolic crying that heralds the death of the suffocating patriarchy and the birth of a man aware of his own frailty and who feels no shame for his own tears.

 

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