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premio Nino Gennaro / 30 agosto 2021

[ita]

 

Il quindicenne Abdellah cresce a Casablanca in una famiglia numerosa di umili origini e con un padre violento. Silenzioso e solitario, è ossessionato dal fratello maggiore Slimane, l'unico modello maschile positivo nella sua famiglia, anche se la sua sessualità – occasionalmente ha rapporti con uomini – rende i suoi sentimenti per Slimane molto confusi. Passano dieci anni. Abdellah abita con l’amante svizzero Jean. Lascia il Marocco per Ginevra, ma decide di troncare la relazione e iniziare da solo una nuova vita. Trova riparo in una casa dell’Esercito della Salvezza, dove incontra un ragazzo marocchino gli canta una canzone del suo idolo Abdel Halim Hafez.

L'adattamento cinematografico del primo romanzo autobiografico di Abdellah Taïa descrive il percorso di formazione di un ragazzo in cerca di equilibrio tra tradizione marocchina e cultura occidentale, tra smarrimento e desiderio di emancipazione.


[eng]

 

15-year-old Abdellah is raised in a lower-class family in Casablanca with a violent father. Very quiet by nature, Abdellah is obsesses over the single male role model in his family: his older brother Slimane, though his sexuality – he occasionally has sexual intercourses with men – make his feelings for Slimane very confused. Ten years later, Abdellah lives with his Swiss lover, Jean. He leaves Morocco and goes to Geneva, where he decides to break up and to start a new life alone. He takes shelter in a house of the Salvation Army, where he meets a fellow Arab who sings him a song by his idol Abdel Halim Hafez.

France-based Moroccan novelist Abdellah Taïa’s film adaptation of his autobiographical first novel is a coming-of-age story of a boy in search of balance between Moroccan tradition and Western culture, between disarray and the ambition to succeed.