header-text

panorama queer / 24 maggio 2023

[ita]

Psychosynthesis è un’incursione oniroide nelle innumerevoli sub-personalità di Barbara Hammer: bambina, atleta, strega e artista. Sovraimpressioni visive e giustapposizioni sonore, variazioni repentine d’intensità e strati di colore si incontrano grazie al rituale magico e giocoso del cinema. Un trip psichedelico e sperimentale della pioniera e ironica riot girl del cinema lesbico; un lavoro inesausto di decostruzione e apertura di un universo compartimentato e rinchiuso, illusoriamente messo a sistema per meglio essere oggettivizzato e normato; l’esplorazione delle possibili stratificazioni del senso e dello sguardo; la rincorsa carrolliana delle inesauribili versioni del sé.


[eng]

Psychosynthesis is an oniroid foray into the innumerable sub-personalities of Barbara Hammer: child, athlete, witch, and artist. Visual superimpositions and sound juxtapositions, abrupt changes of intensity and layers of color come together through the magical and playful ritual of cinema. A psychedelic and experimental journey of the pioneering and ironic riot girl of lesbian cinema; a ceaseless work of deconstruction and opening of a compartmentalized and closed universe, illusorily set up to be better objectified and normalized; an exploration of the possible stratifications of meaning and gaze; a Carrollian chase of the inexhaustible versions of the self.

panorama queer / 24 maggio 2023

[ita]

Utilizzando una Bolex 16 mm e un computer Amiga, Barbara Hammer crea un film spiritoso e sorprendente su come le donne vedono la loro sessualità rispetto al modo in cui vengono percepite le immagini maschili delle donne e del sesso. L'impatto della tecnologia sulla sessualità, sulle emozioni e sull'io sensuale viene esplorato attraverso il linguaggio informatico, accostato al linguaggio colloquiale e quotidiano del sesso. No No Nooky T.V. affronta la controversia femminista sulla sessualità con il linguaggio elettronico, i pixel e l'interfaccia grafica. Persino il monitor è erotizzato in questo ibrido film/video che punta il dito sul romanticismo, la sessualità e l'amore nella nostra epoca post-industriale.


[eng]

Using a 16mm Bolex and Amiga computer, Barbara Hammer creates a witty and stunning film about how women view their sexuality versus the way male images of women and sex are perceived. The impact of technology on sexuality and emotion and the sensual self is explored through computer language juxtaposed with everyday colloquial language of sex. No No Nooky T.V. confronts the feminist controversy around sexuality with electronic language, pixels and interface. Even the monitor is eroticized in this film/video hybrid that points fun at romance, sexuality, and love in our post-industrial age.

panorama queer / 24 maggio 2023

[ita]

Fra Stati Uniti, Canada e Regno Unito, Barbara Hammer documenta le reazioni del suo pubblico prima e dopo la presentazione di alcuni suoi corti: shock, interrogativi sulla pornografia, percezione della fisicità e soprattutto rappresentazione di un’altra narrazione sullo schermo, una narrazione che voglia la donna capace di provare eccitazione per delle immagini. Il cinema di guerriglia di Audience permette allo spettatore di connettersi con sensazioni e contesti diversi dai suoi, in questo caso percependo palpabilmente l’entusiasmo e le emozioni di spettatori, ma soprattutto spettatrici, affascinate dalle potenzialità del cinema d’avanguardia e del cinema queer, alla ricerca di un “linguaggio lesbico” e della sua traduzione per immagini.


[eng]

From United States and Canada to United Kingdom, Barbara Hammer documents the reactions of her audience before and after the screenings of some of her short films: shock, questions about pornography, perception of physicality and above all the representation of another narrative on the screen, a narration that considers the woman capable of being turned on by images. The guerrilla cinema of Audience allows the viewers to connect with sensations and contexts that are different from their own, in this case palpably perceiving enthusiasm and emotions of spectators (mainly female spectators) fascinated by the potential of avant-garde cinema and queer cinema, in search of a “lesbian language” and its translation through images.

panorama queer / 24 maggio 2023

[ita]

Attingendo a foto, filmati d'archivio e ricordi personali, il film ricostruisce la vita di Susanna Valenti, la donna che gestiva Casa Susanna, un luogo sicuro ai piedi delle Catskills, New York, dove una rete clandestina di donne transgender e di travestiti ha trovato rifugio negli anni Cinquanta e Sessanta. Per Diane e Kate, oggi ottantenni, quella casa ormai abbandonata ha rappresentato uno spazio di libertà dove poter esplorare le proprie scelte identitarie. Insieme a loro, Gregory, il figlio di Susanna, e Betsy, figlia di Donald, autore di A Year Among the Girls sulla sua esperienza di travestito a Casa Susanna, sostengono l’idea che la solidarietà e l’impeto ribelle di questo gruppo di donne vestite come le signore della classe media americana possano coesistere con il progetto di famiglia “tradizionale” che parte della sua comunità ha intrapreso.


[eng]

Using a rich trove of photos, archival footage and personal remembrances, the film reconstructs the forgotten life of Susanna Valenti, the woman who ran Casa Susanna, a safe place in the Catskills, New York, where an underground network of transgender women and cross-dressing men found refuge in the 1950s and 60s. For Diane and Kate, now in their eighties, that abandoned house represented a space of freedom where they could explore their identity choices. Along with them, Gregory, the son of Susanna, and Betsy, daughter of Donald author of A Year Among the Girls about his experience as a transvestite at Casa Susanna, support the idea that solidarity and rebellion of this group of women dressed like middle class American women can coexist with the "traditional" family project that part of its community have undertaken.

panorama queer / 17 maggio 2023

[ita]

Barbara Hammer riprende la sua relazione con Max Almy, raccontando lo scoppio del desiderio e l’inizio della crisi. Entrambe, di comune accordo, decidono di riprendere ciò che avviene durante la loro storia, trasformando la relazione in un film in divenire, che si trasforma con loro. O che, forse, trasforma la relazione esso stesso, infilandosi nelle pieghe del loro quotidiano in comune. Un home-video alla ricerca di un’intimità che il gesto della ripresa perde e riacquista alternativamente, offuscando i confini fra vita privata e performance. Uno straordinario video diario che penetra il rapporto fra psiche, corpo e immagine.


[eng]

Barbara Hammer shoots her relationship with Max Almy, recounting the outbreak of desire and the beginning of the crisis. Both, by mutual agreement, decide to resume what happens during their love story, transforming the relationship into a making of, which transforms with them. Or which, perhaps, transforms the relationship itself, slipping into the folds of their shared daily life. A home video in search of an intimacy that the act of filmmaking alternately loses and regains, blurring the boundaries between private life and performance. An extraordinary video diary, which penetrates the relationship among psyche, body and image.

panorama queer / 17 maggio 2023

[ita]

Percussioni tribali come suoni provenienti dal profondo delle viscere accompagnano questo vero e proprio saggio sul tatto, un elogio della pelle in quanto superficie che permette di entrare in contatto con il mondo esteriore e involucro sotto al quale brulica la vita interna-organica e interiore-psichica del corpo. La pelle è osservata in quanto area esposta, sempre all’erta, ed esplorata in ogni suo centimetro quadrato che da solo possiede circa centotrenta recettori tattili. Sync Touch è un esperimento di cinema tattile – meno razionale ma paradossalmente più facile da esperire e interiorizzare – che accelera l’invenzione di un linguaggio femminista, anti-cartesiano, che riconduca la mente al corpo, l’intelletto alla ragione, la sensazione fisica alle emozioni: una “pelle linguistica” che dia spazio a delle forme espressive di solito oggetto di repressione.


[eng]

Tribal percussions like sounds from the pit of the gut accompany this actual essay on touch, a eulogy of the skin as the surface that allows contact with the outer world as well as the shell under which the inner-organic and inner-psychic life of the body wiggles. The skin is observed as an exposed area, always alert, and explored in every square inch of it, which alone possesses about 130 tactile receptors. Sync Touch is an experiment in tactile cinema – less rational but paradoxically easier to experience and internalize – that hastens the invention of a feminist, anti-Cartesian language that leads mind back to body, intellect back to reason, physical sensation back to emotions: a “linguistic skin” that gives space to forms of expression usually subject to repression.

panorama queer / 17 maggio 2023

[ita]

Attraverso i versi della poetessa greca del VI secolo a.C., un gruppo di donne in una spiaggia rievocano il fantasma di una divinità lesbica. Tramite sovrapposizioni e giochi ottici, Barbara Hammer costruisce un rituale erotico-letterario come se l’immagine impressa nella pellicola fosse essa stessa parte del processo, ribadendo, tramite una colonna sonora enigmatica e vari labirinti visivi fatti di intrichi di corpi e di mani, la sacralità della rivendicazione e la solennità di un corpo alla ricerca della propria autodeterminazione. Frantumando i confini dell’immagine e riscrivendoli continuamente, Sappho ricompone un corpo unico, rievocando così il desiderio di uno spirito di condivisione.


[eng]

Through the verses of the 6th century BC Greek poet, a group of women on a beach evoke the ghost of a lesbian deity. Through superimpositions and optical games, Barbara Hammer builds an erotic-literary ritual as if the image imprinted on film were itself part of the process, reaffirming, through an enigmatic soundtrack and various visual labyrinths made up of tangles of bodies and hands, the sacredness of the claim and the solemnity of a body in search of its self-determination. By shattering the boundaries of the image and continually rewriting them, Sappho recomposes a single body, thus evoking the desire for a spirit of sharing.

panorama queer / 17 maggio 2023

[ita]

Una sinfonia in rosso: il rosso della vita, della morte, dell’amore, del rituale dolorosamente femminile dalla cadenza mensile. Una commedia ironica sugli aspetti sgradevoli delle mestruazioni, in cui le donne recitano i loro drammi su una collina californiana, in un supermercato, all’insegna di una liturgia eretico-eucaristica, filtrata in rosso, una cerimonia a base di antinfiammatori e sangue, che sancisce la nuova ed eterna alleanza tra le donne, tra cataste di assorbenti e rotoli di carta igienica. Menses combina sia l'immaginario che la politica delle mestruazioni in una sagace miscela di commedia e dramma.


[eng]

A symphony in red: the red of life, death, love, and the painfully feminine ritual of monthly cadence. A wry comedy on the disagreeable aspects of menstruation, in which women act out their own dramas on a California hillside, in a supermarket, characterized by a red-filtered liturgy, at the same time heretical and eucharistic, a ceremony based on anti-inflammatory and blood that enshrines the new and eternal alliance between women, amidst stacks of tampons and rolls of toilet paper. Menses combines both the imagery and the politics of menstruation in a shrewd blend of comedy and drama.

 

panorama queer / 13 maggio 2023

[ita]

Aicha, Kim e Nell sono tre giovani ragazze che amano il rugby nonostante i pregiudizi e i commenti delle persone che le circondano. Mentre le guardiamo giocare, ridere e confrontarsi, fra camerini e campi da gioco, ascoltiamo le loro voci raccontare cosa vuol dire essere giovani donne e praticare uno sport normalmente associato agli uomini. Un documentario sull’autoaffermazione di genere, fuori da ogni gerarchia normativa maschilista: un invito a non seguire gli schemi imposti dalla società e ad essere sé stesse, abbracciando una sana passione per lo sport, vissuta come una vera e propria forma di resistenza ai preconcetti.

 

[eng]

Aicha, Kim e Nell are three young girls who love rugby despite the prejudices and comments that surround them. While we watch them play, laugh and confront each other, among dressing rooms and playgrounds, we listen to their voices telling what it means to be young women and practice a sport normally associated with men. A documentary on gender self-assertion, out of any male-dominated normative hierarchy: an invitation not to follow the patterns imposed by society and to be yourself, embracing a healthy passion for sports, experienced as a true form of resistance to preconceptions.

panorama queer / 13 maggio 2023

[ita]

Armato dei suoi strumenti di ripresa, il protagonista/narratore parte in piena pandemia per Los Angeles, dopo aver ritrovato grazie a Facebook una sua vecchia fiamma, conosciuta quarant’anni prima a New York. In questo road movie girato all’interno di un’avvolgente Ford Mustang, Dieutre cattura le immagini di una città piena di eccessi e contraddizioni. L’abbagliante megalopoli gli regala attimi di sublime introspezione e profonda analisi sulle relazioni sociali e sui processi di urbanizzazione, dove l’iperreale di Baudrillard incontra le visioni apocalittiche di E. E. Cummings, Ocean Vuong e Claudia Rankine. In un contesto dominato dall’imperativo del continuo movimento, i due amanti si ritagliano inconsciamente una dimensione atemporale, scandita dall’incontro dei loro corpi non più giovani.


[eng]

With his camera equipment, the protagonist/narrator sets off for Los Angeles in the middle of the Pandemic, after having found an old flame on Facebook he met forty years before in New York. In this road movie shot from the comfort of a Ford Mustang, the director captures through his camera a city full of excess and contradictions. The dazzling megalopolis gives him moments of sublime introspection and profound analysis of social relations and urbanisation processes, where Baudrillard's hyperreal meets the apocalyptic visions of E. E. Cummings, Ocean Vuong and Claudia Rankine. In a context dominated by the imperative of constant movement, the two lovers unconsciously carve out a timeless dimension, marked by the intersection of their no-longer-young bodies.

panorama queer / 13 maggio 2023

[ita]

Moritz è un giovane che arriva a Berlino senza piani, seguendo per amore Jonas, un attraente fotografo che vive a pieno la intensa e fluida vita berlinese. Quando la relazione finisce improvvisamente, Moriz inizia a vagare per la città, in una ricerca di se stesso che lo porta a immergersi a pieno in una vita notturna grazie alla quale può realizzare i suoi desideri repressi. Con sensibilità da documentario, il lungometraggio d’esordio di Hannes Hirsch ritrae una iniziazione nella scena gay di Berlino. Una negoziazione continua delle nozioni di immagine del corpo di mascolinità, dove le costellazioni sessuali e le insicurezze sono sedate dall’eccitazione di incontri sempre nuovi. Rendendo la vulnerabilità di Moritz sempre percepibile, Drifter guarda sotto la superficie seducente di una cultura notturna che non conosce limiti e dei suoi giochi di breve durata, rivelando le persone reali piuttosto che celebrare il cliché.


[eng]

Moritz is a young man who arrives in Berlin without plans, following for love Jonas, who is an attractive photographer who fully lives the intense and fluid life in Berlin. When the relationship suddenly ends, Moritz begins to wander around the city in search for himself, and that leads him to fully immerse himself in a nightlife where he can fulfill his repressed desires. With documentary sensibility, Hannes Hirsch’s feature debut portrays an initiation into Berlin’s gay scene. A continuous negotiation of body image’s notions of masculinity, where sexual constellations and insecurities are sedated by the excitement of new encounters. Making Moritz’s vulnerability always perceptible, Drifter looks beneath the seductive surface of a nocturnal culture that knows no bounds and its short-lived games, revealing real people rather than celebrating cliché.

panorama queer / 13 maggio 2023

panorama queer / 13 maggio 2023

[ita]

In occasione della terza edizione del Sicilia Queer filmfest, tenutasi nel 2013, una delle mattine del festival è dedicata a una discussione tra alcuni degli ospiti. Paul Vecchiali – presidente di giuria di quell’edizione – Vincent Dieutre, Arnold Pasquier, Cosimo Terlizzi, riuniti attorno a un tavolo con Éric Biagi e Andrea Inzerillo che li invitano a dialogare a partire da una semplice domanda: che cos'è l'indipendenza al cinema? La conversazione, filmata da Valentina Pellitteri e Jean Elia, è stata poi pubblicata in due parti sui numeri 640 e 641-2 della rivista Filmcritica diretta da Edoardo Bruno, tra il dicembre 2013 e il gennaio 2014.

 

[eng]

At the third edition of the Sicilia Queer filmfest, held in 2013, one of the mornings was dedicated to a discussion among some of the guests. Paul Vecchiali – president of the jury of that edition – Vincent Dieutre, Arnold Pasquier, Cosimo Terlizzi, gathered around a table with Éric Biagi and Andrea Inzerillo who invited them to dialogue starting from a simple question: what is independence in cinema? The conversation, filmed by Valentina Pellitteri and Jean Elia, was then published in two parts in issues no. 640 and 641-2 of the magazine Filmcritica directed by Edoardo Bruno, between December 2013 and January 2014.

panorama queer / 13 maggio 2023

[ita]

Cosa sarebbe potuto succedere – cosa sarebbe dovuto succedere – se due giganti della storia del cinema come Greta Garbo e Sergej Michajlovič Ėjzenštejn avessero potuto dichiararsi reciprocamente il proprio amore? L’attrice più famosa del mondo, cittadina russa onoraria del cinema per le sue molteplici interpretazioni; il regista più radicale del mondo, che avrebbe potuto fare del suo volto uno dei suoi celebri primi piani? La sfinge Garbo non voleva stare sola: voleva solo sposare il grande Sergej. Forse avrebbe potuto interpretare Trockij o Pancho Villa in uno dei suoi film. Forse i loro amici Charlie Chaplin, Walt Disney e Josef von Sternberg avrebbero approvato il loro amore. Forse avrebbero potuto avere un figlio insieme. Forse tutto questo può comunque essere successo, in un film di Mark Rappaport.


[eng]

What could have happened – what should have happened – if two giants in film history, like Greta Garbo and Sergei Michajlovič Eisenstein, could have declared their love for each other? The world's most famous actress, an honorary Russian citizen of cinema for her many performances; the world's most radical director, who could have immortalized her face in one of his famous close-ups? Sphinx Garbo did not want to be alone: she just wanted to marry the great Sergei. Perhaps she could have played Trotsky or Pancho Villa in one of his films. Perhaps their friends Charlie Chaplin, Walt Disney and Josef von Sternberg would have approved their love. Maybe they could have had a child together. Maybe all this could still have happened, in a Mark Rappaport film.

panorama queer / 13 maggio 2023

[ita]

John Dall ha recitato in due grandi film: Nodo alla gola (1948) di Alfred Hitchcock e La sanguinaria (1950) di Joseph H. Lewis. Ma, per qualche motivo, non è sufficiente per fare carriera. La strada per il successo nel mondo dello spettacolo è costellata da molte insidie. E cosa fare quando scopri che il regista avrebbe preferito un altro attore ma ha dovuto accontentarsi di te? Sarebbe stato un film diverso se fosse stato quell'attore ad avere la tua parte? Con Rope’s End Mark Rappaport continua a ripensare la storia del cinema come arte della digressione, della riscoperta e persino di una sua scrittura revisionistica: una controstoria fatta anche dai se e dai mai più.


[eng]

John Dall starred in two great films, Alfred Hitchcock's Rope (1948) and Joseph H. Lewis' Gun Crazy (1950). But, for some reason, that is not enough to make a career. The road to success in show business is lined with many pitfalls. And what do you do when you find out the director preferred another actor but had to settle for you? Would it have been a different movie if that actor had gotten your part? With Rope's End Mark Rappaport continues to rethink the history of film as the art of digression, of rediscovery and even of a revisionist writing of it: a counter-history also made up of the ifs and the “nevers”.

panorama queer / 12 maggio 2023

panorama queer / 12 maggio 2023

[ita]

Patricia Highsmith è la celebre autrice di ventidue romanzi, molti dei quali sono stati adattati per il grande schermo: i più noti sono L’altro uomo, adattato da Alfred Hitchock, Il talento di Mr. Ripley diretto da René Clément, Wim Wenders e Anthony Minghella, e Carol, romanzo in parte autobiografico su una storia d’amore tra due donne, da Todd Haynes. La Highsmith occupa uno spazio scomodo all’interno della letteratura queer per la sua tendenza a mescolare l'omoerotismo con l'omicidio e per come alcuni dei suoi personaggi più famosi affrontano la questione dell'eliminazione di ogni senso di colpa. Basato sui diari di Highsmith, il film getta nuova luce sulla sua vita e la sua opera, permeata dal tema dell'amore e incentrata sulla sua ricerca di identità e sulla sua travagliata vita amorosa.

 


[eng]

Patricia Highsmith wrote over 22 novels, many were adapted to the big screen: best known are Strangers on a Train, adapted by Alfred Hitchock, The Talented Mr. Ripley directed by René Clément, Wim Wenders and Anthony Minghella, and Carol, a partly autobiographic novel on a lesbian love story, by Todd Haynes. Highsmith occupies an uneasy space in the queer literary canon for her tendency to mix homoeroticism with homicide in her novels and for the way that some of her most famous character deals with the issue of getting rid of any feeling of guilt. Based on Patricia Highsmith’s diaries, the film casts new light on the famous thriller writer’s life and oeuvre, permeated by themes of love and focused on her quest for identity and her troubled love life.

panorama queer / 12 maggio 2023

[ita]

Uno scambio, tra Palermo e Parigi, tra un regista che firma un autografo e il destinatario che lo riceve, mentre ascolta un estratto del suo film preferito. Girato a margine del Sicilia Queer filmfest, dove Paul Vecchiali era presidente di giuria nel 2013, L’autographe è una meditazione sugli sconfinamenti, sul cinema e sulle sue immagini che continuano a rimbombare nella testa e nel cuore di chi lo ama, anche quando la proiezione è ormai terminata. Un omaggio sentito a Paul Vecchiali, scomparso nel gennaio di quest’anno, e alla potenza imperitura del cinema. “Nessuno muore”, dice la protagonista di Corps à cœur – ed è proprio la morte renderlo a lei chiaro – così come non muore la memoria e l’opera di un grande cineasta.


[eng]

An exchange, between Palermo and Paris, between a director who signs an autograph and his recipient who receives it, while listening to an excerpt of his favorite film. Shot on the sidelines of the Sicilia Queer Film Festival of Palermo where Paul Vecchiali was president of the jury, L'autographe is a meditation on trespassing, on cinema and its images that continue to reverberate in the heads and hearts of those who love it, even when the screening is now over. A heartfelt tribute to Paul Vecchiali, who passed away in January this year, and to the imperishable power of cinema. "Nobody dies", says the protagonist of Drugstore Romance, and it is death that makes it clear to her, just as the memory and work of a great filmmaker will never die.

panorama queer / 12 maggio 2023

[ita]

Chi ha paura della clitoride? Tre adolescenti ci guidano in un viaggio nel piacere femminile oltre i tabù. Una geografia di corpi, prime volte, scoperte e inciampi, umori ed emozioni, giudizio e godimento, ridisegnata da chi solitamente non ha voce in capitolo, dalle teorie alle lenzuola. Sfruttando le potenzialità dell’intervista e del linguaggio documentario, Marta Basso indaga e cerca di formulare per immagini le incertezze di un’età indecifrabile e spesso incapace di decifrare se stessa. Il suo montaggio di voci, immagini e contesti richiamano alla necessità di una maggiore consapevolezza del sé e degli altri a partire dalla vita quotidiana, dai gesti più spontanei ai momenti più speciali e irripetibili, contro la disinformazione e l’ignoranza.


[eng]

Who is afraid of clitoris? Three teenage girls guide us in a journey into female pleasure beyond taboos. A geography of bodies, first times, discoveries and obstacles, moods and emotions, judgement and enjoyment, redrawn by someone who usually does not have say, from theories to sheets. Exploiting the potential of the interview format and of the documentary language, Marta Basso investigates and tries to formulate in images the uncertainties of an indecipherable and often incapable of self-deciphering age. Her editing of voices, images and contexts recalls the need for greater self-awareness and for greater awareness of others starting from daily life, from the most spontaneous gestures to the most special and unrepeatable experiences, against misinformation and ignorance.

panorama queer / 05 maggio 2023

[ita]

Uno schermo bianco, una storia d’amore non corrisposta, la vita in sé. Tradizionalmente vivisezionata, studiata, analizzata, la relazione che intratteniamo col cinema si mostra nella sua complessità solo attraverso un occhio lucido e, al contempo, abbagliato dalla fascinazione. La voce di Mark Rappaport è la guida di un viaggio in cui l’importante è perdersi: perdere l’idea di tempo nell’incontro con i film del passato e nell’immaginare ciò che avverrà, perdere un’unica prospettiva nel proprio rapporto con lo schermo, perdere sé stess* fuori e dentro i dispositivi cinematografici.

 

[eng]

An empty screen, a story of unrequited love, life itself. Traditionally vivisected, studied, analyzed, the relationship we have with cinema is shown in its complexity only through an eye that is both lucid and, at the same time, dazzled by fascination. Mark Rappaport's voice is the guide on a journey in which the important thing is to lose oneself: to lose the idea of time in encountering past films and imagining what is to come, to lose a single perspective in one's relationship with the screen, to lose oneself outside and inside cinematic devices.