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RASSEGNA STAMPA

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Rassegna stampa

26 Luglio 2019

«i-D Vice»
Roberto Nisi

« Se vi chiedessero in quali luoghi trovare i principali festival cinematografici queer del mondo, cosa risponderesti? Sicuramente vi buttereste su città come Londra, Berlino, Los Angeles o New York, ma siamo pronti a scommettere che non avreste mai neanche lontanamente pensato a Palermo, in Sicilia. Nonostante la città, e in generale l'isola, sia famosa in tutto il mondo per il suo ritmo assonnato ma allo stesso tempo caotico, per la sua concentrazione di chiese cattoliche decorate con mosaici e per essere il luogo che ha dato i natali a Domenico Dolce di Dolce e Gabbana, non bisogna dimenticare che è anche la sede del Sicilia Queer Filmfest, un'iniziativa che ogni anno celebra i lavori più coraggiosi e originali nel campo della produzione cinematografica contemporanea a tema queer».

26 Luglio 2019

«La Repubblica – REPtv»

«È possibile fare film nei paesi in guerra? Quando la realtà mette a rischio la tua stessa vita e la situazione in cui ti trovi cambia continuamente? Durante la masterclass del 31 maggio 2019, in un dialogo con la studiosa Donatella Della Ratta organizzato in collaborazione con il Sicilia Queer FilmFest, il regista siriano Avo Kaprealian ha risposto a queste e tante altre domande».

16 Luglio 2019

«Cinergie»
Marco Grifò

Sul queer contemporaneo

Sicilia Queer FilmFest 9, 30 maggio-5 giugno 2019

«Sarebbe una lista molto lunga, quella che dimostrerebbe come il Sicilia Queer FilmFest, che si tiene a Palermo, stia portando avanti un lavoro di coerenza e di attenzione come poche altre piccole realtà cinematografiche quantomeno europee. E si parla di lista perché questo lavoro di coerenza si traduce nella sconfinata serie di autori (registi, attori, scrittori, musicisti) che il festival invita e ha invitato in passato, e che sono stati così introdotti al successo in altri festival di grandissimo tenore. Si pensi alle parentesi dedicate a Xavier Dolan nelle prime edizioni, proseguite e ampliate con precisione finché non è giunto il successo di Mommy (2014) a Cannes; si pensi a Gabriel Abrantes, a cui il festival ha dedicato la prima retrospettiva in assoluto dei suoi lavori nel 2017 e che viene premiato dalla Settimana della Critica di Cannes nel 2018; si pensi a Carlos Conceiçao, i cui corti sono sempre stati divisi fra Cannes, Berlino e il Sicilia Queer, e il cui ultimo lungometraggio, dopo la prima berlinese, ha trionfato al Sicilia Queer numero IX».

10 Luglio 2019

«La Repubblica – Palermo»
Giorgio Lisciandrello

«Nel dibattito ospitato su La Repubblica si è tornati molto spesso sulla questione dei Cantieri culturali alla Zisa e più in particolare sulla questione del cinema De Seta. “L’unica sala cinematografica pubblica della Sicilia” rappresenta evidentemente, nella sua inespressa potenzialità, un punto dolente che racconta molto della città e delle sue dinamiche. In questi anni ci siamo spesso interrogati su ciò che è e su ciò che potrebbe essere il cinema De Seta. Ed è proprio quel “potrebbe essere” che ci ha spinto a dialogare in giro per l’Italia con diverse realtà che hanno intrapreso un percorso di costruzione di uno spazio pubblico che si occupa di promozione della cultura cinematografica. [...]».

27 Giugno 2019

«Cogito et Volo»
Rossella Azzara

«Ogni anno, da 9 anni ormai, in prossimità del Gay Pride, si usa preparare i Cantieri Culturali della Zisa a Palermo per ospitare un grande evento cinematografico fuori dal comune: il Sicilia Queer Film Festival. Fiumi di persone, cinefili e non, accorrono da tutte le parti per assistere alle nuove proposte che si distinguono in due sezioni competitive (Nuove Visioni e Cortometraggi), una sezione fuori competizione (Panorama Queer), due sezioni dedicate alla storia del cinema (Carte Postale à Serge Daney e Retrovie Italiane), una sezione dedicata all’indagine di paesi ignoti (Eterotopie)».

25 Giugno 2019

«FilmTV»
Matteo Bailo

«Mykki Blanco è tutto ciò che non ci si aspetterebbe da un rapper: trasformista, musicalmente frammentato, opposto all’immagine machista che l’hip hop pare possedere, grazie a una creatività che gioca in continuazione con l’identità di genere. Nato a Orange County nel 1986, ha esordito con l’album Mykki nel 2016 e nel 2019 ha annunciato il secondo disco. Continua a ritenersi un artista prestato alla musica, e nell’ultimo video di Madonna Dark Ballet ha indossato le vesti di Giovanna d’Arco. Lo abbiamo incontrato alla 9ª edizione del Sicilia Queer filmfest (a Palermo dal 30/5 al 5/6), dove è stato insignito del premio Nino Gennaro per il suo contributo alla cultura queer. Un dialogo tra business musicale, aspirazioni avveratesi e attimi di commozione».

«Photographer Valerio Spada curates a selection of images from Partynudo, the party that unfolded after this year’s Sicilia Queer, as we speak to its grand jury prize winning artist, Mykki Blanco».

18 Giugno 2019

«La Repubblica – Palermo»
Andrea Inzerillo

Cultura, scelte e soldi da spendere

Istruzioni per evitare il diluvio

«Nel dibattito aperto da Repubblica interviene il direttore del Sicilia Queer Fest “L’aumento del turismo è diverso dalla promozione: è lecito chiedersi che progetto ha il sindaco?”. Il dibattito tra Orlando e Maresco organizzato da Repubblica Palermo a Una Marina di Libri ha il merito di aprire un campo di discussione in città, e per questo rappresenta un’occasione rara. Vorrei rilanciare brevemente su alcuni punti, nella speranza che quella spinta non sia già esaurita».

18 Giugno 2019

«Taxi Drivers»
Maria Cera

«Oggetto non ben identificato Love me not, la parabola antimilitarista del 70enne Lluís Miñarro, al suo secondo lavoro in veste di regista, ma noto e irriverente produttore, mentore, tra gli altri, di Albert Serra. Adattamento della tragedia biblica di Salomè nella versione di Oscar Wilde, Love me not si espande e si comprime nel deserto incontaminato e occupato iraqueno, temporalmente proiettati poco prima del conflitto Bush-Blair, con un Giovanni Battista alias Yokanaan (Oliver Laxe, regista di Mimosas) identificato nella tuta arancio dei terroristi di Abu Ghraib».

15 Giugno 2019

«La Repubblica - Palermo»

«L’incontro con l’altro come incontro con sé stesso attraverso una selezione di opere di celebri artisti internazionali. Si inaugura alle 18 al Museo delle Marionette (piazza Pasqualino, La collettiva “Insomnia cookies”. La mostra, a cura di Antonio Leone e Paola Nicita, presenta i lavori di Urs Lüthi, Luigi Ontani, Lovett&Codagnone, Cesare Viel, Yamada Hanako & Alex Hai, Paolo Angelosanto, Rita Casdia, Yasumasa Morimura e Matteo Basilè. Insomnia cookies è inserita nella sezione Arti Visive della nona edizione del Sicilia Queer filmfest».