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presenze / Laura Citarella / 13 maggio 2023

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Immersi nella campagna argentina, lontani dalla concitata atmosfera cittadina, un gruppo di artisti – una famiglia – si ritrova a registrare, sotto forma di diario, i momenti trascorsi a prendersi cura di un branco di maiali, in attesa della nascita di una cucciolata. Episodio di Bitácoras – miniserie composta da cinque documentari realizzati da altrettante registe –, Diario rural è un manifesto della poetica di Laura Citarella e un resoconto dell’anomalo periodo pandemico. Arduo stabilire dove inizi la creazione e dove finisca l’osservazione, tanto che la parola “filmare” può essere confusa con “rubare”: ci sono degli attori che pur “fingendo” creano una narrazione imperniata nel reale, nella contingenza. Un cinema rurale in cui i tempi dell’inquadratura non sono dettati dal volere di un demiurgo, ma assecondano i ritmi del mondo animale; un gesto artistico che costruisce un presente alternativo a quello del confinamento, filmando/rubando la “parte vitale” per esorcizzare la morte.

 

[eng]

Immersed in the Argentine countryside, far from the bustling city, a group of artists – a family – find themselves recording, in the form of a diary, the moments spent caring for a herd of pigs, awaiting the birth of a litter. An episode of Bitácoras – a miniseries composed of five documentaries made by as many female directors –, Diario rural is a manifesto of Laura Citarella's poetics and a report of the anomalous pandemic period. It is hard to determine where creation begins and observation ends, so much so that the word "filming" can be confused with "stealing": there are actors who, while "pretending", create a narrative hinged in reality, in contingency. A rural cinema in which the timing of the shot is not dictated by the will of a demiurge, but panders to the rhythms of the animal world; an artistic gesture that constructs an alternative present to that of confinement, filming/stealing the "vital share" to exorcise death.

presenze / Laura Citarella / 13 maggio 2023

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Questa è la storia di due uomini che cercano una donna, anzi: è la storia di una donna che va alla ricerca di sé stessa (e di un’altra donna; e poi di altre due donne). In questa storia che, come un tesoro, contiene molte altre storie, la ricerca di sé e la ricerca dell’altro sono costantemente intrecciate, mentre vita sognata e vita vissuta non coincidono. Ma non è un film filosofico: è un film d’amore e d’avventura, dove l’esplorazione di una città della pampa argentina è solo un’occasione per scandagliare più a fondo nell’animo umano. La protagonista, interpretata da Laura Paredes, sembra ripartire da dove l’avevamo lasciata undici anni prima in Ostende, ma il mistero la avvolge in modo ancora più forte, fino a trasformare il film ricreando atmosfere lynchiane. Un romanzo visivo in cui perdersi, un’ode alla ricerca e alla bellezza, l’ultimo film di Laura Citarella, un capolavoro del cinema contemporaneo.

 

[eng]

This is the story of two men searching for a woman, or rather: it is the story of a woman who goes in search of herself (and another woman; and then two other women). In this story that, like a treasure, contains many other stories, the search for self and the search for the other are constantly intertwined, while dreamed life and lived life do not coincide. But this is not a philosophical film: it is a film of love and adventure, where the exploration of a town in the Argentine pampas is just an opportunity to plumb deeper into the human soul. The protagonist, played by Laura Paredes, seems to pick up where we left her off eleven years earlier in Ostende, but here the mystery envelops her even more strongly, to the point of transforming the film by recreating Lynchian atmospheres. A visual novel in which to lose oneself, an ode to quest and beauty, Laura Citarella's latest film is a masterpiece of contemporary cinema.

presenze / Laura Citarella / 13 maggio 2023

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Una poetessa muore. Un’altra, più giovane, riceve come eredità il mandato di far conoscere la sua opera. A questo compito si unisce una squadra di donne del cinema. Questo strano connubio mette in moto questo film che, curiosamente, non assume la forma di un’indagine ma di un quadro ancora più complesso e sottile. Com'era prevedibile, sorgono domande, ma anche rivelazioni, riaffiorano segreti e una persistente incertezza che finisce per diventare un traguardo. Attraverso queste strategie laterali, la poetessa Juana Bignozzi emerge nel film in tutto il suo splendore.


[eng]

A poet dies. Another poet, a younger woman, receives as an inheritance the mandate to divulgate her work. A team of women filmmaker joins her. That strange triangle begins to make a film which, oddly, does not take the form of an investigation but of a more complex and subtle portrait. As expected, questions arise, but also revelations, secrets reappear and a lingering uncertainty that ends up becoming a goal. Thanks to these lateral strategies, the poet Juana Bignozzi emerges in the film in all her glory.

nuove visioni / 13 maggio 2023

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Tra le regole di Internet, la 34 afferma che se qualcosa esiste, ne esisterà la versione pornografica, come se all’interno di tutto vi fosse un seme di desiderio originario. Si articola così la pulsionalità di Simone, studentessa di giurisprudenza e cam sex worker, in un gioco di poli oppositivi tra loro in simbiosi: di giorno discute di legalità e di un sistema violento verso corpi razzializzati e femminili; di notte erotizza squilibri di potere attraverso il proprio corpo e le pratiche BDSM, nelle quali il dolore è custodito dal piacere e dalla cura. Nello stesso modo in cui è impossibile definire chi possegga più gradi di libertà nella relazione dominant/submissive, Julia Murat sceglie di allontanare la propria opera dal terreno dei giudizi di valore e lascia emergere zone di luce e ombra di una realtà irrisolvibile.


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Among the rules of the Internet, the 34 states that if something exists, a pornographic version of it will exist, as if within everything there is a seed of original desire. Thus the drive of Simone, a law student and cam sex worker, is articulated in a symbiotic interplay of oppositional poles: during the day she discusses legality and a violent system toward racialized, female bodies; during the night she eroticizes power imbalances through her own body and BDSM practices, in which pain is guarded by pleasure and care. In the same way that it is impossible to define who possesses more degrees of freedom in the dominant/submissive relationship, Julia Murat chooses to move her own film away from the terrain of value judgments to allow areas of light and shadow of an unsolvable reality to emerge.

panorama queer / 12 maggio 2023

extra / 12 maggio 2023

panorama queer / 12 maggio 2023

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Patricia Highsmith è la celebre autrice di ventidue romanzi, molti dei quali sono stati adattati per il grande schermo: i più noti sono L’altro uomo, adattato da Alfred Hitchock, Il talento di Mr. Ripley diretto da René Clément, Wim Wenders e Anthony Minghella, e Carol, romanzo in parte autobiografico su una storia d’amore tra due donne, da Todd Haynes. La Highsmith occupa uno spazio scomodo all’interno della letteratura queer per la sua tendenza a mescolare l'omoerotismo con l'omicidio e per come alcuni dei suoi personaggi più famosi affrontano la questione dell'eliminazione di ogni senso di colpa. Basato sui diari di Highsmith, il film getta nuova luce sulla sua vita e la sua opera, permeata dal tema dell'amore e incentrata sulla sua ricerca di identità e sulla sua travagliata vita amorosa.

 


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Patricia Highsmith wrote over 22 novels, many were adapted to the big screen: best known are Strangers on a Train, adapted by Alfred Hitchock, The Talented Mr. Ripley directed by René Clément, Wim Wenders and Anthony Minghella, and Carol, a partly autobiographic novel on a lesbian love story, by Todd Haynes. Highsmith occupies an uneasy space in the queer literary canon for her tendency to mix homoeroticism with homicide in her novels and for the way that some of her most famous character deals with the issue of getting rid of any feeling of guilt. Based on Patricia Highsmith’s diaries, the film casts new light on the famous thriller writer’s life and oeuvre, permeated by themes of love and focused on her quest for identity and her troubled love life.

panorama queer / 12 maggio 2023

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Uno scambio, tra Palermo e Parigi, tra un regista che firma un autografo e il destinatario che lo riceve, mentre ascolta un estratto del suo film preferito. Girato a margine del Sicilia Queer filmfest, dove Paul Vecchiali era presidente di giuria nel 2013, L’autographe è una meditazione sugli sconfinamenti, sul cinema e sulle sue immagini che continuano a rimbombare nella testa e nel cuore di chi lo ama, anche quando la proiezione è ormai terminata. Un omaggio sentito a Paul Vecchiali, scomparso nel gennaio di quest’anno, e alla potenza imperitura del cinema. “Nessuno muore”, dice la protagonista di Corps à cœur – ed è proprio la morte renderlo a lei chiaro – così come non muore la memoria e l’opera di un grande cineasta.


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An exchange, between Palermo and Paris, between a director who signs an autograph and his recipient who receives it, while listening to an excerpt of his favorite film. Shot on the sidelines of the Sicilia Queer Film Festival of Palermo where Paul Vecchiali was president of the jury, L'autographe is a meditation on trespassing, on cinema and its images that continue to reverberate in the heads and hearts of those who love it, even when the screening is now over. A heartfelt tribute to Paul Vecchiali, who passed away in January this year, and to the imperishable power of cinema. "Nobody dies", says the protagonist of Drugstore Romance, and it is death that makes it clear to her, just as the memory and work of a great filmmaker will never die.

nuove visioni / 12 maggio 2023

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Quando nel 1974 i portoghesi lasciano l’Angola per soccombere alle violente rivendicazioni indipendentiste, un gruppo di giovani soldati barricati dentro le mura di un insediamento militare cominciano ad essere braccati da presenze misteriose.

Un’indagine sui fantasmi del colonialismo e un film di genere sulla crescita e il superamento dei traumi personali e collettivi, sullo sfondo di un paese dalla forza primigenia incontrollabile. Carlos Conceição torna sulla Storia colonialista portoghese, osservando i turbamenti dell’adolescenza e la scoperta dei rapporti e della sessualità, attraverso gli occhi sconcertati del giovane João Arrais, già suo attore feticcio e sorta di alter ego. E la cecità ingenua dell’adolescenza diventa per estensione un disagio condiviso sull’inconoscibilità della Storia e sul mistero atavico delle proprie radici più profonde.


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When in 1974 Portugal leaves Angola to submit to the violent independentist claims, a group of young soldiers barricaded within the walls of a military settlement starts to be besieged by mysterious presences.

A survey about the ghosts of colonialism and a genre film about growth and overcoming of personal and collective traumas, with the primeval uncontrollable force of a country in the background. Carlos Conceição comes back to colonialist Portuguese history as he observed anxieties and ambiances of a teenage searching for relations and sexuality, through the confounded eyes of the young João Arrais, already his muse and sort of alter ego. And the naïf blindness of teenage unavoidably becomes a shared discomfort about unknowability of History and about atavistic mystery of one’s own deepest roots.

carte postale à Serge Daney / 12 maggio 2023

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La società e la famiglia, con le loro regole e i loro molti vincoli, impediscono la realizzazione dei desideri della ricca vedova Cary Scott e del giovane giardiniere Ron Kirby, due anime diverse per età e condizione sociale che si incontrano e decidono di amarsi, contro tutto e contro tutti. Il Walden di Thoreau e la sua filosofia ispirano le azioni dei personaggi, mentre l’uso dei colori definisce e caratterizza gli spazi e le emozioni, facendone un punto di riferimento nella storia del Technicolor. Il rapporto tra genitori e figli trova nella sequenza più famosa del cinema di Sirk una delle sue vette di spietatezza, cui fa da contraltare musicale la terza Consolation di Franz Liszt, ormai perennemente indissociabile da questo film. Nel 1973 Fassbinder ne farà un remake dal titolo , mentre Todd Haynes gli renderà omaggio nel 2002 con .


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With their rules and their many constraints, society and family prevent the fulfillment of the desires of wealthy widow Cary Scott and young gardener Ron Kirby, two souls differing in age and social status who meet and decide to love each other, against everything and everyone. Thoreau's and his philosophy inspire the characters' actions, while the use of color defines and characterizes spaces and emotions, making it a landmark in Technicolor history. The relationship between parents and children finds in Sirk's most famous sequence one of its peaks of ruthlessness, to which Franz Liszt's third now perennially inseparable from this film, provides a musical counterpoint. In 1973 Fassbinder made a remake of it entitled , while Todd Haynes paid homage to it in 2002 with .

panorama queer / 12 maggio 2023

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Chi ha paura della clitoride? Tre adolescenti ci guidano in un viaggio nel piacere femminile oltre i tabù. Una geografia di corpi, prime volte, scoperte e inciampi, umori ed emozioni, giudizio e godimento, ridisegnata da chi solitamente non ha voce in capitolo, dalle teorie alle lenzuola. Sfruttando le potenzialità dell’intervista e del linguaggio documentario, Marta Basso indaga e cerca di formulare per immagini le incertezze di un’età indecifrabile e spesso incapace di decifrare se stessa. Il suo montaggio di voci, immagini e contesti richiamano alla necessità di una maggiore consapevolezza del sé e degli altri a partire dalla vita quotidiana, dai gesti più spontanei ai momenti più speciali e irripetibili, contro la disinformazione e l’ignoranza.


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Who is afraid of clitoris? Three teenage girls guide us in a journey into female pleasure beyond taboos. A geography of bodies, first times, discoveries and obstacles, moods and emotions, judgement and enjoyment, redrawn by someone who usually does not have say, from theories to sheets. Exploiting the potential of the interview format and of the documentary language, Marta Basso investigates and tries to formulate in images the uncertainties of an indecipherable and often incapable of self-deciphering age. Her editing of voices, images and contexts recalls the need for greater self-awareness and for greater awareness of others starting from daily life, from the most spontaneous gestures to the most special and unrepeatable experiences, against misinformation and ignorance.

queer short / 12 maggio 2023

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Quando un giovane regista cinese torna nella sua città natale alla ricerca di sé stesso, una lunga conversazione con la madre li spinge a cercare l'accettazione e l'amore.

Girato in Super 8, Will You Look At Me è un montaggio associativo di frammenti di vita quotidiana e di ricordi del regista, che ripercorre la sua traiettoria dalla fine del liceo e dalla scoperta della sua omosessualità da parte della madre, fino agli interrogativi odierni quando, dopo aver completato i suoi studi, si trova disorientato e vede la sua cerchia di amici disfarsi, il suo compagno lasciare la Cina per il Belgio e le aspettative della famiglia incalzarlo. Con il suo secondo cortometraggio, Shuli Huang offre una fuga in un presente incerto, un confronto con un passato doloroso e una visione di un futuro aperto, firmando così una poesia sulla vita che va e un manifesto di personal cinema.


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As a young Chinese filmmaker returns to his hometown in search for himself, a long due conversation with his mother dives the two of them into a quest for acceptance and love.

Shot on Super 8 film, Will You Look At Me is an associative montage of fragments of the filmmaker's daily life and memories, which traces his trajectory from the end of high school and his mother's discovery of his homosexuality, to his present-day questions when, after completing his studies, he finds himself disoriented and sees his circle of friends unravel, his companion leave China for Belgium, and his family's expectations catch up with him. With his second short film, Shuli Huang delivers a flight into an uncertain present, a confrontation with a painful past and a vision for an open future, and signs thereby a poem on life as it goes and a manifesto of personal cinema.

queer short / 12 maggio 2023

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La voce dell’attrice due volte premio Oscar Glenda Jackson ci accompagna in un’immersione nella scena lesbica londinese del 1966. Alla ricerca di un piccolo microcosmo in cui fuggire da una realtà che odorava (o forse odora) unicamente di discriminazione e morte.

Come dei palombari, in The Microcosm gli spettatori navigano fra immagini e volti che ricostruiscono l’atmosfera di sicurezza e vitalità del Gateways Club di Chelsea, a Londra negli anni Sessanta, quando l’omosessualità è ancora criminalizzata, sia che riguardi uomini sia che riguardi donne. La prosa poetica di Maureen Duffy, protagonista di quella realtà del passato, lascia intendere che forse quei problemi e quei paradossi non sono poi così lontani.

 

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The voice of the two-times Oscar winner Glenda Jackson accompanies us in a submersion into the London lesbian scene in 1966. In search of a little microcosm in which one can hide from a reality that only smelled (or maybe still smells) of discrimination and death.

Like divers, in The Microcosm viewers swim around images and faces that build up the atmosphere of security and vitality of Chelsea’s Gateways Club, in London in the Sixties, when homosexuality was still criminalised, for men as well as for women. The poetic prose of Maureen Duffy, protagonist of that past reality, makes us understand that maybe those problems and those paradoxes are not so far yet.

queer short / 12 maggio 2023

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Dopo il tragico suicidio di una collega universitaria, la regista documenta gli spazi liminali di Berlino, mentre le lettere della giovane donna scomparsa al fratellastro punteggiano il viaggio. Un'esplorazione toccante delle lotte affrontate dagli individui trans e delle intersezioni tra razza, genere e sessualità che contrassegnano le loro esperienze. In Afterwards, Chongyan Liu compie un gesto di cinema post-mortem: gli spazi svuotati dalla presenza umana sono avvolti da un'aura spettrale, come se fossero visti dalla prospettiva della defunta, di cui ascoltiamo le lettere che raccontano il suo difficile percorso di vita. Allo stesso modo, Afterwards è un viaggio: spaziale, attraverso una Berlino decostruita; esistenziale, attraverso la sua narrazione; politico, in quanto tratta di una lotta individuale. La sua bellezza sobria e tagliente ci ricorda che il cinema non ha bisogno di molto per toccare l'essenziale.


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After the tragic suicide of a university colleague, filmmaker documents the liminal spaces of Berlin, with letters from the deceased young woman to her half-brother punctuating the journey. A poignant exploration of the struggles faced by trans individuals, and the intersections of race, gender, and sexuality that shape their experiences. In Afterwards, Chongyan Liu delivers a gesture of post-mortem cinema: the spaces empty of human presence are enveloped in a ghostly aura, as if they were seen from the perspective of the deceased, whose letters we hear, recounting her difficult trajectory through life. Similarly, Afterwards is a journey: spatial, through a deconstructed Berlin; existential, through its narrative; political, as it is about an individual struggle. Its sober and sharp beauty reminds us that cinema does not need much to touch the essential.

panorama queer / 05 maggio 2023

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Uno schermo bianco, una storia d’amore non corrisposta, la vita in sé. Tradizionalmente vivisezionata, studiata, analizzata, la relazione che intratteniamo col cinema si mostra nella sua complessità solo attraverso un occhio lucido e, al contempo, abbagliato dalla fascinazione. La voce di Mark Rappaport è la guida di un viaggio in cui l’importante è perdersi: perdere l’idea di tempo nell’incontro con i film del passato e nell’immaginare ciò che avverrà, perdere un’unica prospettiva nel proprio rapporto con lo schermo, perdere sé stess* fuori e dentro i dispositivi cinematografici.

 

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An empty screen, a story of unrequited love, life itself. Traditionally vivisected, studied, analyzed, the relationship we have with cinema is shown in its complexity only through an eye that is both lucid and, at the same time, dazzled by fascination. Mark Rappaport's voice is the guide on a journey in which the important thing is to lose oneself: to lose the idea of time in encountering past films and imagining what is to come, to lose a single perspective in one's relationship with the screen, to lose oneself outside and inside cinematic devices.

presenze / Laura Citarella / 05 maggio 2023

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Questa è la storia di due uomini che cercano una donna, anzi: è la storia di una donna che va alla ricerca di sé stessa (e di un’altra donna; e poi di altre due donne). In questa storia che, come un tesoro, contiene molte altre storie, la ricerca di sé e la ricerca dell’altro sono costantemente intrecciate, mentre vita sognata e vita vissuta non coincidono. Ma non è un film filosofico: è un film d’amore e d’avventura, dove l’esplorazione di una città della pampa argentina è solo un’occasione per scandagliare più a fondo nell’animo umano. La protagonista, interpretata da Laura Paredes, sembra ripartire da dove l’avevamo lasciata undici anni prima in Ostende, ma il mistero la avvolge in modo ancora più forte, fino a trasformare il film ricreando atmosfere lynchiane. Un romanzo visivo in cui perdersi, un’ode alla ricerca e alla bellezza, l’ultimo film di Laura Citarella, un capolavoro del cinema contemporaneo.

 

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This is the story of two men searching for a woman, or rather: it is the story of a woman who goes in search of herself (and another woman; and then two other women). In this story that, like a treasure, contains many other stories, the search for self and the search for the other are constantly intertwined, while dreamed life and lived life do not coincide. But this is not a philosophical film: it is a film of love and adventure, where the exploration of a town in the Argentine pampas is just an opportunity to plumb deeper into the human soul. The protagonist, played by Laura Paredes, seems to pick up where we left her off eleven years earlier in Ostende, but here the mystery envelops her even more strongly, to the point of transforming the film by recreating Lynchian atmospheres. A visual novel in which to lose oneself, an ode to quest and beauty, Laura Citarella's latest film is a masterpiece of contemporary cinema.

carte postale à Serge Daney / 04 maggio 2023

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Un ritratto, sotto forma d’indagine, del maestro del melodramma, Douglas Sirk. La sua vita è stata il melodramma per eccellenza, a cui si sono ispirati tutti i suoi film. Attraverso le testimonianze delle persone a lui più vicine e i racconti inediti del diario della moglie, ci avviciniamo a quest'uomo circondato dal mistero. Scopriamo il suo mondo e la sua storia, segnata dalla speranza e dalla disillusione, dalla morte e, naturalmente, dall’amore.

Il documentario di Roman Hüben sceglie un taglio narrativo ad altezza d’uomo, esplorando il lavoro di Sirk a partire da un movimento che scandaglia gli effetti del più grande dolore della sua vita: la perdita del figlio Klaus.


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An investigative portrait of the master of cinematic melodrama, Douglas Sirk. His life was the ultimate melodrama, from which all his films were inspired. Through the testimonies of those closest to him and the unpublished accounts in his wife's diary, we get closer to this man surrounded by mystery. We discover his world and his story, marked by hope and disillusionment, by death and, of course, by love.

Roman Hüben's documentary chooses a human-size narrative cut, exploring Sirk's work from a movement that plumbs the effects of the greatest sorrow of his life: the loss of his son Klaus.

nuove visioni / 04 maggio 2023

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Basato su ricerca storiografica approfondita, il film è narrato da un autore immaginario ed enigmatico la cui difficile posizione di spia e omosessuale nella metà del XX secolo è offuscata dall’irragionevolezza del desiderio e dalle ragioni di segretezza dettate dalla sua posizione. Il film utilizza una modalità narrativa fluida e inafferrabile, in cui il protagonista dirige le scene del film dall'esterno come se osservasse la realtà da un binocolo, spostandosi da St. James's Park – una nota area di cruising frequentata dall’establishment britannico – a Beaulieu, una casa di campagna nell'Hampshire che fungeva da scuola di formazione per responsabili delle operazioni speciali.

Ungentle è un ritratto dell'esperienza condivisa di sotterfugio e segretezza e una riflessione sulle tensioni tra lealtà e lussuria, sé autentici e credenze adottate, status e desiderio.


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Based on extensive historical research, the film is narrated by an imagined, enigmatic auteur whose fraught position as both a spy and gay man in the mid–20th century is troubled by the unreasonableness of desire and the reasons for secrecy prescribed by his position. The film edges at a fluidity and an atmosphere of unknowability, where the protagonist directs the scenes of the film from outside of the camera lens. It moves from St. James’s Park, a historical cruising ground at the center of British power, to Beaulieu, a historic country house in Hampshire that served as a Special Operations Executive training school.

Ungentle is a portrait of the shared experience of subterfuge and secrecy between homosexuals and spies as well as a reflection on the tensions between loyalty and lust, authentic selves and adopted beliefs, status and desire.

carte postale à Serge Daney / 03 maggio 2023

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Due coppie di protagonisti intrecciano sentimenti e passioni in un ritratto familiare spietato e intenso. Kyle e Marylee Hadley sono gli eredi, ricchi e tormentati, di un petroliere texano. Mitch Wayne è l’amico d’infanzia di Kyle, nonché il figlio che il vecchio Jasper Hadley avrebbe sempre desiderato; Lucy un’impiegata dell’azienda, che si sposerà con Kyle e da cui lui vorrebbe avere un figlio. In un film che abbonda di simboli fallici, impotenza e sterilità, alcolismo, infedeltà e sensi di colpa sono al centro di un dramma che parte dalla conclusione, annunciandosi sin dai titoli di testa, e che si svolgerà tutto in flashback. Un’altra pietra miliare del Technicolor nonché il film che rivela le grandi affinità di Robert Stack e Dorothy Malone (che vinse l’Oscar come migliore attrice non protagonista) con un regista come Sirk. Da un’idea di Albert Zugsmith, che di lì a poco avrebbe prodotto tra gli altri L’infernale Quinlan di Orson Welles.


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Two pairs of protagonists intertwine feelings and passions in a ruthless and intense family portrait. Kyle and Marylee Hadley are the wealthy and troubled heirs of a Texan oilman. Mitch Wayne is Kyle's childhood friend and the son that the elder Jasper Hadley always wanted; Lucy an employee of the company, who will marry Kyle and by whom he would like to have a child. In a film that abounds with phallic symbols, impotence and sterility, alcoholism, infidelity and guilt are at the centre of a drama that starts from the conclusion, announcing itself right from the opening credits, and will all unfold in flashbacks. Another Technicolor milestone as well as the film that revealed the great affinities of Robert Stack and Dorothy Malone (who won the Oscar for best supporting actress) with a director like Sirk. From an idea by Albert Zugsmith, who would shortly thereafter produce Orson Welles' , among others.

panorama queer / 03 maggio 2023

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Una ricerca artistica che orbita attorno a un personaggio sfuggente come Moana Pozzi non può che svolgersi sotto il segno dell’insolubilità. A partire dal dialogo con le immagini della pornostar, Nao costruisce il proprio tentativo di diserzione: in fuga dalla moralità, dalla norma e dal sistema capitalistico, abbandona i binari di un lavoro ricco di costrizioni, per intraprendere la professione di cam girl. Il documentario di Linuža, ambientato a Palermo, insegue il quotidiano di Nao, innervato di domande su arte, desiderio, lavoro e politica che non si cristallizzano mai in dogmi. Perché lavorare non rende più libere, immaginare un presente alternativo a volte sì.


[eng]

An artistic research orbiting around an elusive character like Moana Pozzi cannot but take place under the sign of insolubility. Starting with a dialogue with the images of the porn star, Nao constructs her own attempt at desertion: fleeing from morality, the norm, and the capitalist system, she abandons the tracks of a job full of constraints to take up the profession of cam girl. Linuža’s documentary, set in Palermo, chases Nao's daily life, innervated with questions about art, desire, work and politics that never crystallize into dogmas. Because working does not make one freer, imagining an alternative present sometimes does.